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Dal 2005 Politicamente Scorretto da Casalecchio delle Culture, in collaborazione con Carlo Lucarelli, lancia una sfida: la cultura è l'unica arma degna di una società civile per affermare valori di giustizia, solidarietà e legalità.

La presentazione della XIII edizione a cura dell'assessore Fabio Abagnato

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Venerdì 24 novembre, ore 17.00
Casa della Conoscenza

LA GUERRA. UNA STORIA SICILIANA

Intervengono: Tony Gentile (fotografo), Giuseppe Prode (curatore della mostra), Massimo Bosso (sindaco di Casalecchio di Reno), Carlo Lucarelli
La mostra rimarrà aperta dal 24 novembre al 2 dicembre, negli orari di apertura della Casa della Conoscenza

"Flashmob letterario" di Fiorenzo Fiorito, dal racconto di Davide Enia "Mio padre non ha mai avuto un cane"


La mostra

“La Guerra – una storia siciliana” del fotografo Tony Gentile, a cura di Giuseppe Prode.
Il racconto di uno speciale photoreporter, Tony Gentile, svela la storia di un fotogramma del 27 marzo 1992 diventato poi vessillo di legalità e di indignazione civile contro la mafia. Perché Tony Gentile è il fotografo di una immagine unica, in grado di catturare la storia in un colpo d’occhio. Perché la sua immagine con Falcone e Borsellino, ritratti in affettuosa conversazione, ha girato il mondo. Perché comitati spontanei e associazioni se ne sono appropriati per farne il simbolo di un mondo in cui era d’obbligo il risveglio delle coscienze. Perché non esiste libertà senza legalità. Perché anche l’arte si nutre di moralità e di etica.
Trenta altre fotografie ci parlano di una guerra non dichiarata, di una testimonianza che inizia nel 1989  e arriva fino al 1996. Il fotografo inizia, a cominciare da questo famoso scatto esploso sui media dopo la morte di Falcone e Borsellino, a raccontare, in mostra, un periodo oscuro del nostro paese. Convincere Tony a trasformare le fotografie che è riuscito a realizzare in quegli anni in una rassegna è stata un’operazione di pura maieutica. Vita e morte si alternano dolcemente, con le sue immagini. Tutte toccano il riguardante con poca indulgenza, senza compiacimenti pietistici. Perché la forza della sua operazione risiede in una cronaca priva di banale retorica. Il reportage di Tony Gentile racconta il quotidiano di una città, Palermo, e di una Sicilia colma di contraddizioni. Emergono testimonianze vivide di una guerra non dichiarata, di una violenza di strada che si è nutrita dell’arretratezza culturale, di intrecci non surreali tra politica e omicidi. Emergono, parallelamente, i sentimenti dei Siciliani che, dal 1989 al 1996, hanno vissuto una realtà toccata pesantemente dalla violenza e dalle stragi mafiose, e che hanno manifestato una rinascita positiva della società civile. I fotogrammi, messi insieme uno dopo l’altro, a distanza di vari anni, ricostruiscono infine un piccolo frammento di storia del nostro Paese.
La mafia è stata raccontata e fotografata da molti ma qui al Mam le opere esposte realizzano un percorso di riflessione e di grande suggestione. Perché Tony Gentile è un toccante poeta del reportage e della narrazione, in grado di svettare oggi in una dimensione sovralocale, un fotografo da conoscere finalmente a fondo e con cui il pubblico riuscirà a intavolare importantissimi dialoghi.

Il fotografo
Tony Gentile, nato a Palermo nel 1964, inizia a lavorare come fotografo nel 1989 con il Giornale di Sicilia e l’Agenzia fotogiornalistica Sintesi. Con Sintesi pubblica i propri reportage nelle maggiori riviste nazionali ed internazionali e nel 1992 comincia una corrispondenza con l’agenzia di stampa Reuters. Nel 2003 lascia la Sicilia per trasferirsi a Roma dove oggi lavora come staff-photographer della Reuters seguendo notizie di cronaca, attualità, costume e sport di carattere internazionale.

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