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Dal 2005 Politicamente Scorretto da Casalecchio delle Culture, in collaborazione con Carlo Lucarelli, lancia una sfida: la cultura è l'unica arma degna di una società civile per affermare valori di giustizia, solidarietà e legalità.

La presentazione della XIII edizione a cura dell'assessore Fabio Abagnato

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ATER
Caracò
Cooperare con Libera Terra

Sabato 25 novembre, ore 16.00
Casa della Conoscenza – Piazza delle Culture

REBUS CALABRIA

Intervengono Danilo Chirico (autore di Chiaroscuro – Bompiani), Nicola Fiorita e Valerio De Nardo del collettivo Lou Palanca (autori di A schema libero – Rubbettino), Giuseppe Baldessarro (autore di Questione di rispetto – Rubbettino)
Coordina Carlo Lucarelli

Diretta streaming sul canale Youtube di Casa della Conoscenza


L'autore: Giuseppe Baldessarro
Nato a Locri nel 1967, giornalista professionista, è profondo conoscitore delle dinamiche delle organizzazioni criminali; dal 2005 scrive per La Repubblica. È stato redattore del Quotidiano della Calabria; consulente dei programmi Pane e politica, W l'Italia in diretta e Presa diretta di Riccardo Iacona su Rai Tre e Malpelo di Alessandro Sortino su La7; nel 2015 ha curato la direzione editoriale del periodico d'informazione antimafia Narcomafie. È autore con Manuela Iatì di Avvelenati (2010) e con Gianluca Ursini del Caso Fallara (2013), coautore del Dem-Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia (2013) e del volume Io non taccio (2015) vincitore del premio "Piersanti Mattarella" (2016). Tra gli altri riconoscimenti ricevuti per l'attività giornalistica e di autore di libri inchiesta, ricordiamo i premi: "pippo Fava" (2010), "Borsellino" (2011), "Agende Rosse" (2011) e "Matita rossa matita blu" (2011)
Il libro: Questione di rispetto. L'impresa di Gaetano Saffioti contro la 'ndrangheta
Rubbettino, 2017
È la storia di Gaetano Saffioti, un imprenditore di Palmi che si è ribellato alle angherie impostegli dalla 'ndrangheta ed ha denunciato i suoi aguzzini. La storia di un Uomo che rifiuta l'appellativo di "eroe" e che a motivazione del suo gesto dice di avere semplicemente deciso di vivere e morire da uomo libero. È vero, l'atto di eroismo di solito è istantaneo, spesso istintivo e a volte anche fortunato. Non è il caso di Gaetano Saffioti. Nelle pagine che vi invito a leggere troverete un uomo normale. Un lavoratore figlio di lavoratori che fin da bambino ha avuto a che fare, dapprima inconsapevolmente e poi, dopo la morte del padre, in prima persona, con quel maledetto cancro che è la 'ndrangheta, che da secoli devasta questa terra che qualcuno ha definito “benedetta da Dio” ma, dico io, è sicuramente maltrattata dagli uomini. Un uomo normale che però, dopo aver subito per anni soprusi e vessazioni di tutti i tipi, umiliazioni che avrebbero stroncato chiunque, anziché crollare definitivamente ha avuto la forza e la determinazione di riaffermare la sua condizione iniziale di uomo onesto, nato, come tutti gli uomini, con la dignità che nessuno avrebbe potuto togliergli a meno che lui stesso non fosse stato accondiscendente. Lui non ha accondisceso. Non è un eroe, Gaetano Saffioti, perché la sua vicenda non si svolge in un un'ora, un giorno o in un mese. Inizia, lo dice lui stesso, quando aveva otto anni, e dura ancora adesso; dentro questa storia angoscia, speranza, certezze e dubbi, soddisfazioni e delusioni si alternano continuamente. Un eroe non avrebbe resistito tanto. Non è un eroe, ma non è un uomo qualunque. È un Uomo che ha deciso di non subire, un esempio per tanti. Ma attenzione, aspettarsi che “chiunque” si trovi nelle condizioni in cui si è trovato lui possa reagire nello stesso modo, d'iniziativa o seguendo il suo esempio, è cosa ingenua. La sapiente penna di Giuseppe Baldessarro segue uno schema narrativo che a mio parere rende gradevole la lettura, lasciando spesso che l'Uomo si racconti con dei flashback mentre è in attesa di deporre mettendo a nudo e trasmettendo al lettore i sentimenti che prova di volta in volta. E non manca la componente giornalistica peculiare dell'autore, affermato professionista profondo conoscitore delle dinamiche che regolano il mondo in cui si svolge la vicenda. Quando ho iniziato a leggere il libro lo sapevo già. Sentivo che mi avrebbe sconvolto leggere la storia di Gaetano Saffioti. Ma alla fine della lettura è subentrato un senso di soddisfazione che non saprei meglio definire. Adesso sento che mi manca una cosa sola, vorrei conoscere il protagonista.

L'autore: Danilo Chirico
Giornalista, scrittore e autore televisivo nato a Reggio Calabria nel 1977. È presidente dell'Associazione antimafie daSud. Vive e lavora a Roma. "Mammasantissima" è il suo progetto di scrittura, il romanzo Chiaroscuro (Bompiani, 2017) il suo ultimo libro. Ha lavorato a programmi di informazione per Raiuno, Raitre, Mtv, Laeffe, Repubblica.it, Radiotre, Radio Popolare Roma. Ha scritto i documentari Il verde e il grigio (Rainews24) e Scuole tossiche (Current tv).
Scrive per il settimanale Pagina99. È stato caporedattore di Paese Sera, quotidiano web e mensile dal 2011 al 2013. Ha lavorato per giornali, riviste e agenzie di stampa tra cui Diario, l'Unità, Repubblica.it, l'agenzia di stampa parlamentare Dire, il manifesto e molti quotidiani locali.
Ha scritto saggi sul Mezzogiorno, le mafie a Roma e al Sud, l'estetica dell'antimafia.
Ha scritto il libro Under – Giovani, mafie e periferie (Giulio Perrone Editore, 2017) e ha curato gli ebook MammaMafia (2014) e Roma tagliata male (2013), anticipando molti dei temi dell'inchiesta della Procura di Roma su Mafia Capitale.
Il suo libro Dimenticati. Vittime della 'ndrangheta (scritto con Alessio Magro, Castelvecchi, 2010) ha vinto il premio "Indro Montanelli" 2011 e il premio internazionale "Giannino Losardo" 2011. Gli altri suoi libri sono Il caso Valarioti (con Alessio Magro, Round Robin Editrice, 2010), Onorevoli figli di (con Raffaele Lupoli, Rinascita, 2009) e Il sangue dei giusti (con Claudio Careri e Alessio Magro, Città del sole, 2007). È autore con Pietro Grasso, Giuseppe Pignatone, Nando dalla Chiesa e altri del volume L'area grigia della 'ndrangheta (Aracne editrice, 2012). Per il volume Passaggio di testimone – 11 giornalisti uccisi dalla mafia e dal terrorismo (Navarra editore, dicembre 2012) s'è occupato di Beppe Alfano con un testo dal titolo "La variabile del tempo". Dal 2005 partecipa al Rapporto Ecomafia di Legambiente. Ha fondato l'Archivio multimediale Stopndrangheta.it ed è stato tra i curatori di "Arance insanguinate – Dossier Rosarno".
È sceneggiatore della web serie Rai Angelo. Nel 2014 e 2015 è stato direttore editoriale della casa di produzione Pulse Media Group.
Il libro: Chiaroscuro
Bompiani, 2017
Federico Principe è un giovane e brillante magistrato di Reggio Calabria. Non ha paura di dire quello che pensa contro la 'ndrangheta e l'atto d'accusa pronunciato durante un talkshow su una rete TV locale lancia la sua candidatura a sindaco della città. Ma le cose precipitano in fretta: una festa in una villa sul mare, una bella ragazza, una serata di alcol e sesso e poi, nel cuore della notte, uno sparo e un letto insanguinato.
Federico è convinto di essere innocente ma la ragazza è in fin di vita. Gli ospiti, fin troppo solleciti, si affrettano a scagionarlo davanti alla polizia: è stato un incidente, dicono, e lui comincia a convincersene. Ma è costretto a fare un passo indietro e trasferirsi a Roma. Chi credeva in lui legge nella sua scelta un tradimento, uguale a quello di suo padre Santo trent'anni prima.
A Roma, Federico prova allora a ricominciare: nuove abitudini e prove d'amore, vizi e passioni da sperimentare per non venire risucchiato dalla Procura. Finché, nelle indagini quotidiane sul mondo criminale, ecco riaffiorare i fantasmi del passato.
È possibile lasciarsi tutto alle spalle? Sfuggire alle colpe dei padri? E quali sono le colpe dei figli?

L'autore: Lou Palanca
È un collettivo di scrittura a geometria variabile. Con Rubbettino ha già pubblicato Blocco 52 (2012) e Ti ho vista che ridevi (2016). È possibile seguire e condividere storie e idee del collettivo su Twitter e su FB.
Il libro: A schema libero
Rubbettino (in pubblicazione)

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