23 maggio 2025: 33° anniversario delle stragi di Capaci e via d’Amelio

Venerdì 23 maggio 2025 si celebra il trentatreesimo anniversario del tragico attentato che porse fine alla vita del noto giudice anti-mafia palermitano Giovanni Falcone nel 1992 a Capaci (PA), seguito pochi giorni dopo, il 19 luglio, dall’ulteriore strage di via d’Amelio (PA), in cui morì il collega Paolo Borsellino, entrambi eliminati per mano di Cosa Nostra. Il loro impegno nella lotta contro l’illegalità sarà onorato con diverse commemorazioni nel Comune di Casalecchio di Reno.

In occasione di questa data, il Comune di Casalecchio di Reno ha deciso di preparare due cerimonie mirate non solo al ricordo ma anche al mantenimento dell’azione civica per la legalità:
Il 23 maggio alle ore 9.30, nell’intersezione tra via Porrettana e via Micca, ci sarà una deposizione di fiori alla rotatoria a Francesca Morvillo, moglie del giudice Falcone. Alle ore 17.45, presso il cippo commemorativo del Giardino del Municipio di Casalecchio di Reno, ci sarà invece la Commemorazione ufficiale, in cui ,oltre al sindaco di Casalecchio di Reno Matteo Ruggeri e a Concetta Bevacqua, l’assessora alla Legalità, interverranno Raffaela Barbuto di Libera Bologna e Angela Di Pilato, coordinatrice provinciale Avviso Pubblico.
La partecipazione è consigliata e incoraggiata.

Giovanni Falcone, giudice membro del “Pool antimafia” istituito da Rocco Chinnici nel 1983, era stato uno dei primi a evidenziare il bisogno di una collaborazione interazionale per la cattura di membri dei gruppi mafiosi, come reso evidente dal caso Rosario Spatola, in cui l’avvio di investigazioni collaborative con la D.E.A e l’F.B.I resero possibile la cattura del criminale. Questa sua intuizione lo portò ad essere uno dei magistrati fondamentali nei processi contro i gruppi illegali, fatto che attirò negativamente la loro attenzione anche dopo lo scioglimento del Pool nel 1988.
Il 23 maggio 1992, alle ore 17.57, un attentato mafioso lungo l’autostrada A29 nei pressi di Capaci (PA), causato da un’esplosione organizzata da Cosa Nostra, uccise il giudice, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito SchifaniRocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Anche il magistrato Borsellino ha fatto parte dell’esperienza del “Pool antimafia” essendo anche notevolmente partecipativo nel Maxiprocesso di Palermo, in cui è stata scritta l’ordinanza-sentenza di 8 000 pagine che rinviava a giudizio 457 indagati in base alle indagini del Pool.
Il 19 luglio 1992, un ulteriore attacco colpì il magistrato, in via D’Amelio (PA) nei pressi della casa di sua madre. Egli perse la vita insieme a cinque agenti della scorta: Agostino CatalanoEmanuela LoiVincenzo Li MuliWalter Eddie Cosina Claudio Traina.