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A cura di

cineca


Politicamente scorretto intende permettere lo scambio libero e democratico di opinioni ed interpretazioni sui cosiddetti “misteri d’Italia” per rafforzare la memoria di quegli eventi e contribuire alla conoscenza da parte dei giovani della nostra storia piu’ recente.

Per questo anche le tre giornate della edizione 2005 sono state a disposizione di tutti grazie alla collaborazione del Cineca, ed ora le 15 ore di diretta web sono visibilii qui ...



con il contributo di

Mancuso, Libero

Il dr. Libero Mancuso, n. a Napoli il 28 aprile 1941, svolge attualmente funzioni di Presidente della Corte d'assise di Bologna, sezione unica nonché, dall'aprile 2000, anche quelle di Presidente della Sezione del Riesame.
In precedenza, ha svolto funzioni di Sostituto procuratore della Repubblica a Como, di Pretore civile, penale e del lavoro presso la Pretura di Napoli-Barra, di giudice istruttore nonché di giudice civile e penale presso il Tribunale di Vallo della Lucania.
Tra il 1979 ed il 1983 è stato Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, dove si è occupato, unitamente al collega Carmine Pace, di tutte le inchieste sull'eversione e terrorismo di sinistra (Autonomia operaia, NAP, Brigate rosse, Prima linea), del sequestro dell'on. Ciro Cirillo, di criminalità organizzata, in particolare del sanguinoso conflitto tra la Nuova camorra organizzata e la Nuova famiglia all'indomani del terremoto del novembre 1980. In via esclusiva, ha curato, sempre presso la Procura della Repubblica di Napoli, le richieste di applicazione di misure antimafia.
Tutto ciò, senza mai essere sollevato dalle assegnazioni e dal turno ordinari.
Venne trasferito a Bologna nei primi mesi del 1983, e qui è stato impegnato in inchieste sulla criminalità organizzata, dedita in particolare al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ad estorsioni ed a rapine ai T.i.r., ed ha istruito truffe miliardarie ai danni della Comunità europea, tanto da essere invitato dal Consiglio d'Europa a Bruxelles, al fine di esporre i criteri investigativi che avevano consentito l'accertamento di responsabilità per fatti di rilevante gravità nel settore del latte in polvere e delle carni destinate a Paesi in crisi.
Si è anche occupato, ancora una volta senza mai tralasciare il lavoro di routine ed a partire dal 1984, della istruttoria relativa alla strage di Bologna del 2 agosto 1980, oltre che di quella dell'Italicus del 4 agosto 1974.
Si trattava di inchieste che prima del suo arrivo avevano seriamente lacerato i rapporti tra Ufficio Istruzione e Procura della Repubblica, con conseguenze disciplinari che avevano investito persino i vertici di quegli Uffici. Si riuscì viceversa a ricucire quegli strappi e si pervenne, in un clima rasserenato e di proficua collaborazione tra Procura della Repubblica ed Ufficio Istruzione, a conclusioni univoche che hanno retto davanti alle Sezioni Unite della Corte di cassazione e che, nelle parti decisive, sono diventate cosa giudicata.
Con istruttoria sommaria, ha indagato sul conto dei noti Gelli Licio, Pazienza Francesco e dei vertici del S.i.s.m.i., all'epoca iscritti alla loggia massonica P 2, e tutte le sue richieste di condanna degli imputati rassegnate in udienza, hanno ricevuto la forza del giudicato.
Ha anche raccolto prove inconfutabili sull'intreccio tra politica e affari nel dopo terremoto in Campania (Napoli e Irpinia), prontamente trasmesse alle Procure competenti.
Passato, nel maggio 1994, alle funzioni giudicanti come Presidente della Corte d'assise di Bologna e di Presidente della II sezione penale del Tribunale, è stato impegnato in processi delicati (omicidi di 'ndrangheta, fatti di eversione, etc.), fino al processo contro i fratelli Savi ed altri, banda di poliziotti assassini, conclusosi con la condanna degli imputati all'ergastolo, integralmente confermata dalla Corte d'assise d'appello, anche nelle parti che hanno disposto il risarcimento delle parti civili a carico dello Stato. Infine, la Corte di Cassazione ha respinto tutti i ricorsi avanzati dagli imputati.
La motivazione, pari a circa 1.500 pagine (si trattava di giudicare un arco di tempo di 7 anni di numerosissimi delitti impuniti), è stata redatta in via esclusiva dal sottoscritto.
Ha anche diretto il dibattimento, e curato le complesse motivazioni, nel procedimento penale a carico di Nikolic Staniscia, autore di un brutale omicidio preceduto da violenza carnale ai danni di una bambina, fatto che creò diffuso orrore nella comunità non solo emiliana. Anche in questo caso, la condanna inflitta all'imputato in primo grado è stata confermata in Corte di Assise di Appello ed in Corte di Cassazione.
Recentemente ha concluso il processo relativo all'omicidio del prof. Marco Biagi. I cinque imputati, appartenenti alla banda armata denominata brigate rosse, sono stati riconosciuti responsabili di quel reato ed hanno riportato tutti condanna all'ergastolo. La motivazione, depositata nel termine prefissato, è stata redatta dal sottoscritto.
Per tutta la durata di questi processi ed anche nel corso della stesura della motivazione, chi scrive ha continuato a presiedere altro processo di Corte d'Assise nonché il Tribunale della Libertà, redigendo le motivazioni delle relative ordinanze, in numero, anche di udienze, non inferiore a quello degli altri colleghi.
Dall'aprile 2000, infatti, il sottoscritto presiede altresì la Sezione del Tribunale della Libertà, formatasi in ufficio autonomo in tale data.
Ha redatto, come si evince dalle allegate statistiche comparate, un numero di decisioni non inferiore a quelle dei suoi colleghi ed ha partecipato ad un numero di udienze almeno pari, se non superiori ove vi si aggiungano le udienze tenute in Corte d'Assise, a quelle degli altri giudici delle due Sezioni da lui presiedute. Ha personalmente motivato ordinanze in materia di libertà personale per casi giudiziari di notevole allarme sociale e difficoltà interpretativa, tra cui tutte quelle relative al procedimento penale nei confronti di Tanzi Calisto ed altri (caso Parmalat), senza mai sforare i termini ordinamentali.
Entrambe tali Sezioni non hanno mai avuto arretrati e sono dotate di magistrati e personale ausiliario di non comune preparazione e laboriosità.
Oltre alla pubblicazione di commenti a sentenze su riviste giuridiche, il dott. Mancuso ha redatto il testo "Infortuni e malattie professionali" a cura del prof. Domenico Napoletano, edito dalla Pem, che rappresenta tuttora uno strumento indispensabile per chi si occupi di infortuni sul lavoro.
Ha anche redatto un testo relativo ai compiti della Polizia giudiziaria alla luce del nuovo codice di procedura penale, edito da Napoleoni.
Ha partecipato a numerosi convegni giuridici presso Università e Centri culturali quale relatore, e, da ultimo, tra il 1998 ed il 2000, a seminari multidisciplinari rivolti agli studenti più meritevoli che si accingono ad iscriversi all'Università organizzato dalla Scuola Normale di Pisa ed ha svolto una conferenza presso la Normale di Pisa sul nuovo processo penale.
Ha anche partecipato, come osservatore, a sedute del Tribunale europeo nella città di Lussemburgo su invito di quella istanza ed è stato ospite del Parlamento europeo in occasione di inchieste riguardanti le truffe CEE a seguito dell'interesse suscitato in sede di Consiglio d'Europa da quegli accertamenti.
Ha frequentato in più occasioni, a partire dal 1972, corsi di approfondimento professionale indetti da codesto Consiglio Superiore (da ultimo: sulle "modifiche del C.P.P. introdotte dalle recenti innovazioni normative"; sulle "modifiche al codice penale e di procedura penale in materia di formazione e valutazione della prova a seguito della riforma dell'art. 111 Costituzione"; sui "Fenomeni migratori, minoranze e razzismo" organizzato nell'ambito del programma dell'Unione Europea) ed è stato componente del collegio che ha esaminato gli aspiranti avvocati del distretto di Bologna.
Ha ottenuto presso l'Università di Napoli la specializzazione in Diritto e Procedura Penale ed ha conseguito l'abilitazione all'insegnamento di materie giuridiche.
Dal 1997 al 2001 è stato consulente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi e l'eversione, alla quale ha versato numerosi e complessi contributi, anche sull'attualità e pericolosità del fenomeno eversivo.
Successivamente è stato consulente della Commissione sui Problemi e sul Sostegno delle Vittime dei Reati, istituita presso il Ministero della Giustizia.
Da ultimo, fa parte dei consulenti della Commissione parlamentare d'inchiesta "Mitrokin", che rappresenta l'unico incarico tuttora ricoperto.

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Teatro Comunale – Piazza del Popolo 1
Venerdì 24 novembre ore 21 – Ingresso gratuito

Al termine gli autori Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani con Carlo Lucarelli incontrano gli ospiti e il pubblico. Coordina Antonio Ramenghi.


Un’approfondita inchiesta giornalistica filmata sull’esito delle politiche di aprile, tesa a dimostrare la manipolazione delle schede bianche e nulle, con dati, retroscena, complotti ricostruiti con precisione e rigore fin dentro i meccanismi più intimi del sistema di spoglio, di raccolta e di elaborazione dei voti.



Immagini per non dimenticare
Il Punto – Spazio Espositivo. Via Cavour 4
Dal 24 novembre dalle 10 alle 19. Ingresso gratuito


Mettere in mostra alcune delle mostruosità avvenute in una democrazia occidentale. Cosa ci può essere di più “politicamente scorretto”, nell’Italia di oggi?
Fintanto che il bicchiere della coscienza collettiva di un popolo resta mezzo vuoto, finché i tanti, troppi buchi neri della nostra Storia contemporanea non saranno colmati, difficilmente potremo pretendere “orgoglio” dai nostri concittadini

Continua...



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